la Voce Misena
17 marzo 2016
21 aprile 2016
Due passi in città
La casa dei quadri, la Pinacoteca Diocesana
ITINERARI
La Pinacoteca Diocesana si trova in Piazza G. Garibaldi, 3 con ingresso libero dalla piazza antistante il duomo di Senigallia. .
Sarà possibile perdersi nella bellezza del Perugino ammirando la sua Pala di Senigallia esposta alla Pinacoteca Diocesana. Eseguita dal Vannucci nell’ultimo decennio del Quattrocento, fu donata al convento delle Grazie dal cardinale Giuliano della Rovere. Raffigura la Madonna col Bambino con tre santi per lato (a sinistra i Santi Giovanni Battista, Ludovico, Francesco e a destra Pietro, Paolo e Giovanni).
Protagonista del rinnovamento dell’arte italiana nel culmine del Rinascimento, tra gli ultimi decenni del XV e i primi del XVI secolo, il Perugino fu considerato dai sui contemporanei il più noto e influente pittore d’Italia e fu titolare in contemporanea di due attivissime botteghe, una a Perugia e una a Firenze, dove formò, tra gli altri, il giovane Raffaello.
La Pinacoteca Diocesana d’arte sacra offre all’ammirazione dei visitatori le sue splendide sale che custodiscono prestigiose testimonianze dei secoli dal 1500 al 1800. Ospita mostre e manifestazioni culturali.
Precedentemente era ubicata nel palazzo Mastai quando tutto il materiale fu allora sistemato in alcune sale visitabili del Museo Pio IX.
Durante il periodo del secondo conflitto mondiale, dalle chiese della diocesi pervennero molte opere comprese in un arco di tempo tra il XVI e il XIX secolo. L’intenzione era di allestire un museo diocesano presso le sale dell’Episcopio, ma, a causa della guerra, vennero conservate in alcuni locali del Convento dei Servi di Maria.
Negli anni sessanta i quadri vennero ripresi; ci si accorse allora che a causa dell’umidità erano in cattivo stato e furono perciò restaurati. Ora la Pinacoteca Diocesana è conservata al piano nobile del Palazzo Vescovile, prestigiosa sede settecentesca ideata dall’architetto Paolo Posi (Siena 1708 – Roma 1796).
E’ stata inaugurata il 16 maggio 1992 per volere del vescovo Odo Fusi Pecci, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di San Pietro Apostolo e dal territorio diocesano.
Nelle ampie sale dell’appartamento del Cardinale si ammirano capolavori di pittura dal Cinquecento all’Ottocento, con tele di Federico Barocci, Andrea Lilli, Ercole Ramazzani, G.A. Donducci, C.Guerrieri, Palma il Giovane, del senigalliese Giovanni Anastasi, Lucia Canalini, Torelli e molti altri.
Particolarmente suggestiva la sezione dedicata ai paramenti e alle suppellettili sacre, con ricche vesti liturgiche e preziose argenterie.
Il gioiello più prezioso della raccolta è La Madonna del Rosario e San Domenico di Federico Barocci (1535-1612), dipinto tra il 1588 e il 1592 su commissione della Confraternita dell’Assunta e del Rosario per la Chiesa di San Rocco.
L’ appartamento del Cardinale è così chiamato per essere stata la residenza dei Cardinali – Vescovi di Senigallia.
Ampi saloni finemente decorati custodiscono una collezione d’arte di pregio e valore.
Superato lo scalone in stile vanvitelliano, si accede alla pinacoteca. Il percorso espositivo si articola in dodici sale del piano nobile dell’Episcopio, iniziando dalla Sala del Trono decorata con affreschi alle pareti e al centro della volta quadripartita del soffitto, che raffigurano grandi stemmi papali e motivi ornamentali geometrici e fitomorfi.
Lungo l’itinerario museale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XV al XX secolo, tra le quali spiccano alcune tele di grande interesse artistico; tra queste la Natività di Gesù e Battesimo di Gesù (primo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Andrea Lilli (1570c. – post 1631).
Nelle altre sale sono esposte cronologicamente, accanto ai quadri di Ercole Ramazzani (1530-1598 ca) e Avanzino Nucci, (1552-1629) altri dipinti di scuola veneta, romana, bolognese dei secoli XVI – XVII XVIII; un’Annunciazione attribuita a Gaetano Lapis (1706-1776) e la Nativita’ della Vergine di Francesco Monti (1685-1768).
A completamento della raccolta è la collezione di ritratti, donata dai Conti Augusti – Arsilli, realizzati dalla pittrice bolognese Lucia Casalini (1677-1761), moglie di Felice Torelli, apprezzata e celebre ritrattista, definita anche la ‘Rosalba bolognese’, con esplicito riferimento a Rosalba Carriera (16751757).
Ritratto di papa Clemente VIII (1598), olio su tela, di Giuseppe Cesari detto il Cavalier D’Arpino: il pontefice viene raffigurato mentre firma le carte per l’annessione di Ferrara allo Stato Pontificio.
Maria Vergine in preghiera, sant’Elisabetta, san Zaccaria e san Giovannino (inizio del XVII secolo), olio su tela, di Andrea Lilli, proveniente dalla sacrestia della Cattedrale di San Pietro Apostolo.
Crocifissione con San Rocco, San Sebastiano, San Simone e San Giuda (ultimo quarto del XVII secolo), olio su tela, di Giovanni Anastasi.
Annunciazione (XVIII secolo), olio su tela, attribuita a Gaetano Lapis.
Natività di Maria (prima metà del XVIII secolo), olio su tela, di Francesco Monti.
Trinità e angeli (prima metà del XVIII secolo), olio su tela, attribuita a Gaspare Diziani.
pagina a cura di Mario Maria Molinari