la Voce Misena
14 aprile 2016
Due passi in città
Nel cuore della città: Piazza Roma
ITINERARI
Il palazzo comunale risale al 1600; nella piazza in cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari fa bella mostra di sé il Monc’ in piazza
La Voce Misena, per la sua gita in città, vi porta a Piazza Roma. È il centro della città civile. Il seicentesco Palazzo del Governo, dalle forme ancora rinascimentali è arricchito dalla fontana del Nettuno.
La piazza si trova circa a metà di Corso II Giugno, che è la più importante via di Senigallia. In fondo alla piazza si trova il Palazzo del Governo, oggi Palazzo del Comune, costruito agli inizi del 600 su progetto dell’architetto ducale, l’urbinate Muzio Oddi, lo stesso che collocherà nella piazza la fontana del Nettuno.
Il progetto è stato redatto intorno al 1599, ma i lavori furono avviati nel 1611. Siamo negli ultimi anni della dinastia dei Della Rovere e del Ducato di Urbino. Francesco Maria II Della Rovere (Pesaro, 20 febbraio 1549 – Urbania, 23 aprile 1631) è stato l’ultimo duca di Urbino, duca di Sora, signore di Pesaro, Senigallia, Fossombrone e Gubbio.
Nel 1606, Francesco Maria II Della Rovere, preoccupato dal non avere ancora un erede, ebbe finalmente Federico Ubaldo che però morì in circostanze misteriose il 29 giugno 1623, lasciando il ducato nuovamente nelle mani del padre il quale il 20 dicembre 1624, rassegnato all’estinzione della casata, sottoscrisse la devoluzione di tutti i feudi rovereschi al papa Urbano VIII, sovrano dello Stato della Chiesa.
La devoluzione divenne esecutiva alla sua morte avvenuta a Casteldurante, sua residenza preferita, il 23 aprile 1631, dove fu sepolto nella chiesa del Crocifisso.
Sopra l’arcata di sinistra del porticato del Palazzo del Comune si eleva la bella Torre dell’Orologio progettata dal maestro Ventura Mandolfi Marangione. In un fornice a destra si trova la fontana del Nettuno la cui statua è ritenuta da alcuni un reperto di età romana, per altri è una scultura di scuola rinascimentale, per i senigalliesi è il Monc’ in piazza.
Sotto il portico centrale si trova si trova una lapide delle misure, che riporta Campioni dei Piedi nella città di Senigallia: il braccio della tela e misure, il piede feltresco, il piede delle vigne, il piede della terra e del minatore, il piede veneziano e il palmo romano.
Alla sua destra si trova lo scalone di ingresso del Palazzo. L’edificio subì un rifacimento intorno a metà del 700. Fu allora rifatta la Sala del Consiglio su disegno dell’architetto riminese Bonamici.
Nella Sala ora si trovano i busti di personaggi illustri. A destra e a sinistra dello scranno del sindaco, troviamo Pio IX, ultimo papa re e Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, che si fronteggiano con il viso posto uno in direzione dell’altro.
Nella sala della Giunta si trova la preziosa serie di ritratti dei Duchi della Rovere.
Nell’atrio che mette in comunicazione lo studio del sindaco e la Sala Consiliare due pezzi del Muro di Berlino, picconati nel giorno del 25 anniversario della caduta della cortina di ferro e acquistati dai componenti della Giunta nel 2015, fanno compagnia in un teca all’entrata dell’aula del consiglio Comunale alla valigetta di Mario Chiesa, il mariuolo di Tangentopoli, che fu acquistata, all’Asta di Libera, dall’allora sindaco, Luana Angeloni.
Oltrepassato il portico centrale del Municipio si ha di fronte il Palazzo Mastai severa architettura di fine ‘500. Qui il 16 maggio 1792, nacque Giovanni Maria Mastai Ferretti. Nel tempo la Casa Natale è divenuta Museo Pio IX.
Sul lato destro della piazza, quasi al centro della facciata, in alto, si trova una bellissima Meridiana.
Sul lato sinistro della piazza spicca la facciata settecentesca (restaurata nel 2010) del Palazzo Fagnani, dimora dei conti di Fagnano dei Toschi, alla cui famiglia appartenne l’illustre matematico senigalliese Giulio Carlo Fagnani.
Girando a sinistra per via Fagnani, ci si trova immediatamente in piazza 4 Agosto Sulla prospiciente parete del palazzo Comunale si trova la lapide che commemora la Liberazione della città, il 4 Agosto 1944.
Nei giardini di questa piazzetta si trovano quattro grandi pannelli in ceramica di Ernesto Treccani, pittore e incisore (Milano 1920 2009), figlio di Giovanni Treccani degli Alfieri.
Le sue opere esposte si intitolano: Figura serena guarda nel cielo di rondini; Gioventù nel grano; Figura ripiegata spaurita; Gioventù tra le margherite.
Ernesto Treccani fu tra i fondatori nel 1938 del gruppo Corrente che a Milano riuniva artisti d’indirizzo diverso ma impegnati nella lotta politica antifascista e in seguito ha partecipato alla Resistenza. Nel dopoguerra, mantenendo con coerenza il proprio impegno politico e civile, è stato fra i più significativi esponenti del neorealismo italiano.
pagina a cura di Mario Maria Molinari