Senigallia e le sue Valli
1 Aprile 2022 Ostra Vetere

OSTRA VETERE/1 VICOLI DENSI DI STORIA TRA LE ANTICHE CONTRADE

la Voce Misena

27 febbraio 2014

14 luglio 2016

due passi in collina

Chiesa di Santa Maria Annunziata, Palazzo Marulli e la Chiesa di Santa Lucia. Un giro nel centro storico per ammirarne i palazzi nobiliari più antichi: Palazzo Buti Pecci, Palazzo Peruzzi e Palazzo Cenci Montevecchi. Le porte di ingresso alla città e gli edifici di culto.

ITINERARI

Il paese si fa notare con un profilo originale. E il centro storico è ricco di sorprese.

La Voce Misena propone una gita in cui tutti i tesori descritti si trovano tutti nel raggio di un centinaio di metri. Ostra Vetere da lontano si presenta con uno skyline di grande carattere. La sommità della collina su cui sorge il bel borgo è caratterizzato dalla cupola e dal campanile neogotici della Chiesa di Santa Maria Annunziata di Piazza, visibile già da molto lontano.

Chiesa di Santa Maria Annunziata di Piazza a Ostra Vetere

A differenza di ciò che può apparire a prima vista, la chiesa è del XX secolo, e anche se fu l’antica sede di una abbazia benedettina, il suo assetto attuale è frutto del suo secondo rifacimento completo, risalente ai primi del 1900, su progetto del bolognese Giovanni Gualandi.

Chiesa di Santa Maria Annunziata di Piazza a Ostra Vetere

La facciata è ispirata dallo stile romanico e ingloba alcuni elementi architettonici provenienti dalle precedenti costruzioni. Dalla cupola e dal campanile si domina tutto il paese e le colline circostanti e nei giorni di buona visibilità, il panorama va dal mare Adriatico alle montagne dell’Appenino.

Nell’armonico interno della chiesa si trovano un prezioso paliotto settecentesco in scagliola raffigurante l’annunciazione della Vergine Maria ed una “Madonna con bambino, S.Giovanni Battista e S. Antonio Abate” insieme ad un prezioso organo del 1700 costruito da uno dei migliori maestri organari dell’epoca. Gaetano Callido nella sua vita ha costruito più di quattrocento magnifici organi e ha frequentato spesso e volentieri le valli del Misa e del Nevola, che conosceva bene, avendo tra l’altro una figlia, monaca di clausura, a Corinaldo.

Palazzo Marulli a Ostra Vetere

Vicino a Santa Maria di Piazza si trova l’importantissimo Palazzo Marulli, che fu un monastero della monache clarisse fino alla prima metà del XIX secolo e oggi sede del “Museo Civico Parrocchiale Maria Crocifissa Satellico”.

Affreschi di scuola marchigiana del quattrocento staccati dalla Chiesa di San Francesco al Mercatale esposti a Ostra Vetere

Ospita alcuni affreschi di scuola marchigiana del quattrocento staccati dalla Chiesa di San Francesco al Mercatale e un dipinto attribuito al Pomarancio raffigurante “Cristo e San Pietro sul lago di Tiberiade”, oltre a due terracotte policrome del sec. XV, raffiguranti la “Natività” e la “Deposizione”.

Interno del Museo Civico Parrocchiale Maria Crocifissa Satellico ospitato nel Palazzo Marulli di Osta Vetere

Recentemente vi hanno trovato posto anche i reperti provenienti dalle campagne di scavo alle “Muracce”, cioè dalle rovine dell’antica Ostra, che si trovava sulle sponde del Misa, nei pressi dell’attuale località di Pongelli.

Una strada di Ostra Antica

Di queste rovine torneremo a parlare in giugno (vedi articolo su questo sito) quando riprenderanno le campagne di scavo e saranno visibili ai visitatori. In inverno invece sono coperte da teloni che le proteggono, ma per dare un idea di quanto siano importanti, basta ricordare che Ostra Vetere prese questo nome nel 1882, prima di allora si chiamava Monte Novo, e cambiò il nome per contendere l’eredità simbolica dell’antica città romana di Ostra, con Montalboddo, che nel 1881 prese il nome moderno di Ostra.

Chiesa di Santa Lucia a Ostra Vetere

Inglobata nel palazzo Marulli c’è anche la bellissima chiesa di S. Lucia. Era la chiesa delle monache Clarisse. Entrando nella piccola chiesa ci si ritrova in un clima di pieno diciassettesimo secolo: in alto sono ben visibili le grate attraverso le quali le monache assistevano alle funzioni al riparo da occhi indiscreti.

Cantoria della chiesa di Santa Lucia a Ostra Vetere con organo attribuito a don Benedetto Antonio Fioretti ( 1707)

Nella cantoria si trova un organo attribuito a don Benedetto Antonio Fioretti, organaro marchigiano della cosiddetta scuola di Montecarotto, che lo costruì nel 1707. Fu certamente suonato da Elisabetta Maria Satellico che nacque a Venezia il 9 gennaio 1706, arrivò nel monastero delle Clarisse di Ostra Vetere, come insegnante di organo, vi prese i voti, cambiando il nome in Maria Crocifissa e ne diventò badessa.

Chiesa di Santa Lucia a Ostra Vetere, grata dalla quale le monache di clausura assistevano alla messa

Fu proclamata beata, nel 1993, da Papa Giovanni Paolo II e le sue spoglie vengono oggi venerate assieme alle sue reliquie in una cappelletta laterale.

Al piano superiore di Palazzo Marulli vi è la Biblioteca francescana costituita da circa 3500 volumi con un importante fondo di incunaboli, cinquecentine e sei centine, che convivono con la biblioteca comunale, l’archivio storico comunale e l’Ufficio Informazioni ed Accoglienza Turistica.

Biblioteca francescana costituita da circa 3500 volum, piano superiore di Palazzo Marulli a Ostra Vetere

Ora facciamo la nostra passeggiata con l’ausilio degli studenti dell’istituto comprensivo “Foscolo”, che hanno reso possibile visitare Palazzo Buti Pecci, nelle giornate di primavera del Fai.

Porta Nuova a Ostra Vetere
Palazzo Buti Pecci erettto sopra Porta Nuova a Ostra Vetere

Palazzo Buti Pecci è stato eretto con rinascimentale scansione di archi, specchi e lesene, sopra Porta Nuova dove sorgeva il Cassero medievale e si estende su un lato delle fiancheggianti mura castellane. La porzione di fabbricato più degna di nota è oggi quella di proprietà Fornaroli via Antonio Gramsci 20. Dal numero civico, 22 si entra nella proprietà del notaio Sabatucci.

Interno del Palazzo Buti Pecci a Ostra Vetere

Il palazzo possiede ambienti di grande signorilità tra cui spiccano la galleria e un’alcova, opera del palermitano G. Serpotta (1650 ca -1732). Se numerose stanze si caratterizzano per la ricchezza di decori plastici, l’alcova appare certamente la più festosa rendendo pressoché unico il Palazzo. Contiene un gruppo scultoreo di straordinaria bellezza che occupa un’intera parete della camera da letto.

Alcova, opera del palermitano G. Serpotta (1650 ca -1732) nel Palazzo Buti Pecci a Ostra Vetere

L’opera è interamente eseguita in stucco bianco e rappresenta due figure femminili che, a guisa di cariatidi, sorreggono l’arco a sesto ribassato che separa la camera dall’alcova vera e propria, oltre a varie coppie di putti che sostengono mensole a forma di propiziatrici conchiglie e stemmi che rappresentano le armi degli sposi affiancanti un cartiglio che contiene un motto latino beneaugurante il meritato riposo.

Cariatide dell’alcova, opera del palermitano G. Serpotta (1650 ca -1732) nel Palazzo Buti Pecci a Ostra Vetere

La sommità è alleggerita con decorazioni traforate di frutti e fogliami. Sotto, nelle due balaustre si vedono scherzi di putti e delfini. L’opera fu realizzata in occasione del matrimonio, avvenuto sullo scorcio del secolo XVII, tra Ignazio Buti e una Razzanti di Matelica, della cui famiglia è visibile uno stemma situato a destra dell’ingresso. La presenza degli stemmi dei Buti-Pecci e dei Colocci di Jesi fa ipotizzare, ad altri, che l’opera sia stata commissionata, intorno alla fine del secolo XVII, per un matrimonio tra questi due importanti casati.

La sottostante Porta Nuova è stata aperta nel XVII secolo, su richiesta della famiglia Buti e sostituì, probabilmente, una antica “pusterla” opposta a Porta Santa Croce.

Superata la Porta si arriva alla Torre Civica e al Palazzo Comunale (Secoli XV-XVI). Nella residenza municipale si conservano interessanti reperti e opere d’arte; a metà della scala di accesso è visibile una tavola metrica del 1560; elegante la vecchia sala consiliare (oggi sala d’aspetto), con belle decorazioni al soffitto.

All’interno del palazzo sono altresì custoditi alcuni cimeli storici, fra i quali un biglietto autografo di Giuseppe Garibaldi indirizzato al fotografo Pavia, dono del concittadino Lino Lauretani. Il complesso ha subito notevoli rimaneggiamenti nei secoli XIX e XX.

Porta Pesa a Ostra Vetere

Tra i monumenti di Ostra Vetere vanno ricordate le mura castellane con gli Androni che ne rappresentano il luogo più caratteristico. Sono costituiti da un camminamento di ronda coperto lungo un tratto delle mura vicino a Porta Pesa del XIV secolo. E’ il più eminente dei tre accessi al centro murato, a pianta rettangolare e caratterizzata da un arco a sesto acuto e sovrastanti beccatelli. Oltre la porta si snoda l’agile scalinata che, risalendo il dorso della collina, conduce sino alla Piazza Giovanni Paolo II, su cui si affaccia la chiesa di Santa Maria di Piazza.

Porta IV Agosto a Ostra Vetere

Porta IV Agosto del XV Secolo, già Porta S. Croce. Costituisce il terzo dei tre accessi al centro storico medievale: il suo aspetto attuale è frutto di un tardo rimaneggiamento effettuato con intento esornativo.

Palazzo Peruzzi che acccoglie la Chiesa di S. Antonio al Borgo a Ostra Vetere

Fuori della porta, in Borgo Cavour, si trova Palazzo Peruzzi o Palazzo Cenci Montevecchi che accoglie la Cappella di S. Antonio al Borgo, già S. Rocco: si tratta di una piccola chiesa, madre della confraternita di S. Rocco, incorporata in un imponente edificio seicentesco.

Madonna del Soccorso all’interno della Chiesa di S. Antonio al Borgo a Ostra Vetere

All’interno, pregevoli il soffitto dipinto a cassettoni e un affresco cinquecentesco raffigurante la “Madonna del Soccorso”. Da questa chiesa provengono alcuni pregevoli dipinti di piccole dimensioni, oggi conservati nel Museo Civico Parrocchiale.

Sofffitto della Cappella di S. Antonio al Borgo a Ostra Vetere

Entrando da Porta IV Agosto e percorrendo un breve tratto di salita si arriva al Chiostro di S. Francesco al Mercatale e torre campanaria in piazza della Libertà, ricavata nell’area precedentemente occupata dalla chiesa di San Francesco al Mercatale, abbattuta nei primi anni del 1900.

Chiostro di S. Francesco al Mercatale a Ostra Vetere

Il Chiostro di S. Francesco che apparteneva all’antico complesso conventuale, presenta un impianto quattrocentesco, anche se è stato ampliamente rimaneggiato nei secoli XVII e XVIII.

Interno del Chiostro di S. Francesco al Mercatale a Ostra Vetere

All’interno del chiostro, si possono vedere interessanti tracce del ciclo di affreschi di soggetto francescano che lo decorava sui quattro lati. Sulla destra si erge l’antico campanile del convento.

pagina a cura di Mario Maria Molinari

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