la Voce Misena
10 aprile 2014
15 ottobre 2015
due passi in collina
ITINERARI
Abbiamo deciso di andare per la nostra gita a Corinaldo, seguendo un itinerario dedicato all’infanzia di Santa Maria Goretti.
La giovane Santa nacque a Corinaldo, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini. Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell’Agro Pontino. Qui Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s innamorò di Maria.
Il 5 luglio del 1902, vicino a Nettuno nel Lazio, la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Maria morì dopo un’operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli.
L’assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria.
Maria Goretti fu proclamata santa da Papa Pio XII, che la beatificò il 27 aprile 1947 e la santificò poi il 24 giugno 1950, “perché, vergine e martire, trascorse una difficile fanciullezza, aiutando la madre nelle faccende domestiche; assidua nella preghiera, a 12 anni, per difendere la sua castità da un aggressore, fu uccisa a colpi di pugnale”.
Il Santuario diocesano di Santa Maria Goretti è situato alla sommità del centro storico, facilmente individuabile per lo svettare del campanile sopra i tetti di Corinaldo, ha trovato posto all’interno della chiesa settecentesca di San Nicola che faceva parte del complesso monastico degli Agostiniani.
A sinistra dell’ingresso sono presenti le spoglie mortali di mamma Assunta, deceduta a Corinaldo nel 1954; mentre a destra quelle di Alessandro Serenelli assassino delle giovane Santa.
Nell’altare centrale in marmo bianco di Carrara, vicino ad una scultura lignea di Santa Maria Goretti è posizionata un’urna in argento contenete una reliquia.
Nella chiesa sono conservate numerose opere d’arte: un’Annunciazione seicentesca, copia di Federico Barocci, un Martirio di San Bartolomeo di Cesare Maggeri, una Madonna col Bambino e i Santi Monica, Domenico, Nicola di Mira, Antonio Abate e Agostino, di Carlo Maratta.
Nei pennacchi sferici della cupola sono affrescate la Prudenza, la Giustizia, la Temperanza e la Fortezza.
Sopra la porta d’ingresso una grande cantoria racchiude un prezioso organo, opera del 1767 di Gaetano Antonio Callido.
Dal Santuario si arriva alla Chiesa di San Francesco percorrendo nella parte finale via Cimarelli e, dopo essere usciti dal Borgo murato, percorrendo un breve tratto di viale degli Eroi.
La prima costruzione della chiesa dove fu battezzata Maria Goretti risale probabilmente, al 1281, anno di fusione di una campana collocata ancora oggi nel campanile. L’ultima costruzione dell’annesso convento è del 1749, mentre tra il 1752 e il 1759 venne innalzata la nuova chiesa secondo il progetto dell’architetto Arcangelo Vici di Arcevia.
All’interno la chiesa sono conservati tre bei dipinti di Claudio Ridolfi: l’Annunciazione; la Madonna col Bambino e i Santi Anna, Giuseppe e Antonio da Padova e l’Assunzione della Vergine. Nella terza cappella laterale a destra è custodito un prezioso Crocefisso ligneo eseguito nel 1575 dallo scultore Donnino da Urbino.
A destra dell’ingresso, nella chiesa di San Francesco è presente un piccolo monumento in marmo bianco di Carrara dedicato a Santa Maria Goretti.
Superata la porta a fianco del monumento si accede al Battistero dove a sinistra, sotto una vetrata rotonda, è posto il vecchio fonte battesimale, dove Santa Maria Goretti fu battezzata il 17 ottobre 1890.
Poco distante dal centro storico, in contrada Pregiagna si trova la semplice Casa Natale di Santa Maria Goretti, che è raggiungibile anche in auto-pulman, da viale degli Eroi: voltando a destra e proseguendo in direzione Nord, dopo circa un chilometro di strada di campagna si raggiunge un vasto spiazzale. Di fronte si trova una piccola abitazione contadina, di due piani.
Al piano superiore si trova la sala da pranzo con al centro il camino; a sinistra c’è la camera di Luigi Goretti e Assunta Carlini ed è qui che il 16 ottobre 1890 nacque Marietta, come usavano chiamarla in famiglia.
La bambina si recava a pregare, soprattutto nel mese di ma
ggio, nella chiesa più vicino a casa, il Santuario della Madonna dell’Incancellata, dove nel primo altare a sinistra, un pittore corinaldese, Mirco Mariani, ha immortalato il momento di devozione.
L’affresco sopra l’altare maggiore, della “Madonna del latte”, è stato restaurato nel 2007 ed ha messo in evidenzia, sotto due ridipinture, la primitiva immagine della Madonna, risalente al tardo rinascimento di scuola Umbro Marchigiana, probabilmente della scuola del Pinturicchio.
Davanti ad essa correva un piccolo rivo d’acqua che fu convogliato in un pozzo dentro la chiesa e dalla quale provenivano miracolose guarigioni. Prelati, cardinali, principi assieme a semplici uomini accorrevano numerosi per venerare questa sacra icona e per bere o lavarsi in questa prodigiosa acqua.
La chiesa è sorta per momenti e costruzioni successive intorno a questa immagine. Nel 1690 venne ricostruita completamente, tranne che nella parte retrostante, la cancellata, costruita nel 1625.
pagina a cura di Mario Maria Molinari