La figura di Babbo Natale si è fissata nell’immaginario collettivo grazie al suo uso nelle pubblicità natalizie della Coca-Cola, ma il fatto che proprio il produttore della bibita americana sia l’inventore di Santa Claus è una leggenda metropolitana.
Il mito di Babbo Natale si fonda su un personaggio storico: San Nicola di Myra, una località della Turchia, dove visse nel IV secolo ed è ancora visibile la cattedrale della sua diocesi dalla quale sessantadue marinai giunti su tre velieri trafugarono le reliquie per portarle a Bari dove sono custodite nella Basilica che fu costruita nel 1087.
San Nicola è nato a Patara, in Licia, scoprì molto presto la sua vocazione e dedicò interamente la sua vita alla chiesa cristiana. Divenne noto per le su grandi elargizioni a favore dei poveri e sopratutto, come racconta Dante nel purgatorio (XX, 31-33)[20. 31 Esso parlava ancor de la larghezza; 20. 32 che fece Niccolò a le pulcelle,; 20. 33 per condurre ad onor lor giovinezza.] per aver fornito la dote alle tre figlie di un cristiano povero ma devoto che altrimenti sarebbero state destinate alla prostituzione.
In Olanda, Belgio, Austria e Germania, Babbo Natale viene ancora rappresentato con abiti vescovili e con la barba bianca. Nell’Europa meridionale ed orientale la festa di San Nicola e dei doni in suo rimase sempre viva tranne che negli ultimi tempi. Nell’Europa del Nord la riforma Protestante invece predico l’abolizione delle feste dei santi dando valore esclusivamente alle date liturgiche che facevano riferimento al nuovo testamento.
Lutero e i protestanti olandesi promulgarono leggi severe contro chi faceva festa il 6 dicembre. Ma, nessuno riuscì a sradicare S.Nicola dall’animo dei bambini. Nel folklore popolare la memoria dell’uomo dei doni rimase , ma si separò pian piano definitivamente dalla figura di San Nicolaus. Jeremy Seal, autore del volume Nicholas: The Epic Journey from Saint to Santa Claus (ed. Bloomsbury), in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Zenit il 21 dicembre 2005, dice: “Credo che l’ostacolo della Riforma sia stato superato proprio perché san Nicola era diventato una figura che andava al di là della Chiesa, era diventato parte integrante di ogni famiglia. Sin dal XIV secolo, ogni 6 dicembre, Nicola veniva a portare i doni ai bambini del Nord Europa, passando attraverso il camino.
Era una figura molto popolare e molto amata e questo sembra avergli dato la forza di resistere durante un periodo in cui le immagini e le statue dei santi venivano rase al suolo, bruciate e distrutte La fama di San Nicolaus si è sovrapposta ad altre figure mitiche del Nord Europa.
In Germania prima della conversione al cristianesimo, il dio Odino accompagnato da altri dei e dai guerrieri caduti teneva una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale. I bambini lasciavano i propri stivali vicino al caminetto pieni di paglia per sfamare il cavallo volante del dio. Odino sostituiva il fieno con regali e dolciumi.
Un’altra tradizione germanica racconta di un Santo, da taluni identificato con san Nicola, alle prese con un demone, Pelznickle, che terrorizzava il popolo insinuandosi nelle case attraverso la canna fumaria di notte. Il Santo imprigionò il demone e lo costrinse a fare ammenda portando dei doni ai bambini.
Le rappresentazioni di Babbo Natale sono anche strettamente legate al personaggio russo di Ded Moroz, Nonno Gelo, che porta regali ai bambini vestito con una giacca rossa stivali di pelliccia e barba bianca. Il Babbo Natale moderno e figlio della tradizione anglosassone dove è rappresentato come un signore barbuto e corpulento vestito di un mantello verde lungo fino ai piedi e ornato di pelliccia come è rappresentato nel canto di natale di Charles Dickens.
Santa Claus deriva dall’olandese SinterKlaas che a sua volta deriva da San Nicola. Nelle colonie britanniche del Nord America e successivamente negli Stati Uniti la tradizione olandese e quella britannica si sono sovrapposte.
L’aspetto moderno ha assunto la fisionomia attuale con la poesia “una visita di San Nicola” o “La notte di Natale”, di Clement Clark Moore, pubblicata sul Sentinel di Troy nello stato di New York il 23 dicembre 1823. Santa Claus è un allegro vecchio elfo con otto renne: Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donder, e Blitzen.
All’inizio Santa Claus ha costumi di vario colore assumendo man mano i caratteri dell’attuale Babbo Natale. Il rosso diventa predominante a partire dalle prime cartoline di auguri natalizie del 1885. Nel 1863 il disegnatore tedesco Thomas Nast elaborò un’immagine di Santa Claus ispirata dal personaggio di Pelznickle, pubblicata sulla rivista Harper’s Weekly.
Un’altra immagine che divenne molto popolareè quella disegnata Jhon R. Neill nel 1902 per il racconto “La vita e le avventure di Santa Claus didi Lyman Frank Baum autore del famosissimo “Il meraviglioso mago di Oz”. E’ notissimo “Myths”, il dipinto di Andy Warhol che celebra Babbo Natale come il più grande mito planetario della società dei consumi.
L’evoluzione dell’arcaico San Nicola con il moderno Santa Claus è testimoniato dal cambiamento della figura del portatori di doni. Dall’agiato figlio di mercanti educato al cristianesimo fin da bambino e che , rimasto orfano, si fa prete e mette il suo patrimonio a disposizione dell’infanzia indigente, all’artigiano che fabbrica da se i doni.
In seguito la sua casa diventa una bottega artigiana in cui sono all’opera gli elfi sempre più numerosi. Verso la fine del secolo la realtà della produzione di massa diventa più largamente accettabile per il pubblico occidentale. Tale cambiamento di vedute si riflette sulle ultime rappresentazioni della dimora di Santa Claus, spesso ironicamente simili a una fabbrica completamente automatizzata in cui le più avanzate tecniche di produzione sono controllate dagli elfi e Santa Claus assume il ruolo di manager.
Nell’era del terziario avanzato Babbo Natale viene rappresentato come un signore anziano corpulento, gioviale e occhialuto vestito in costume rosso con inserti di pelliccia bianca con una lunga barba anch’essa bianca. La sera della vigilia di Natale sale sulla slitta trainata da renne volanti e va di casa in casa per portare i regali ai bambini. Per entrare in casa si cala dal comignolo sbucando quindi dal caminetto. Durante il resto dell’anno si occupa della costruzione di giocattoli con i suoi aiutanti elfi.
Nelle rappresentazioni più moderne il laboratorio di Babbo Natale somiglia più a un centro di smistamento di giocattoli confezionati che a un’officina dove vengono costruiti.
Mario Maria Molinari
Visit from St. Nicholas
‘Twas the night before Christmas, when all through the house
Not a creature was stirring, not even a mouse;
The stockings were hung by the chimney with care,
In hopes that St. Nicholas soon would be there;
The children were nestled all snug in their beds,
While visions of sugar-plums danced in their heads;
And Mama in her ‘kerchief, and I in my cap,
Had just settled our brains for a long winter’s nap;
When out on the lawn there arose such a clatter,
I sprang from the bed to see what was the matter.
Away to the window I flew like a flash,
Tore open the shutters and threw up the sash.
The moon on the breast of the new-fallen snow,
Gave the lustre of mid-day to objects below,
When, what to my wondering sight should appear,
But a miniature sleigh, and eight tiny rein-deer,
With a little old driver, so lively and quick,
I knew in a moment it must be St. Nick.
More rapid than eagles his coursers they came,
And he whistled, and shouted, and called them by name;
“Now, Dasher! now, Dancer! now, Prancer and Vixen!
On, Comet! on, Cupid! on, Donder and Blitzen!
To the top of the porch! to the top of the wall!
Now dash away! dash away! dash away all!”
As dry leaves that before the wild hurricane fly,
When they meet with an obstacle, mount to the sky;
So up to the house-top the coursers they flew,
With the sleigh full of Toys, and St. Nicholas too.
And then, in a twinkling, I heard on the roof,
The prancing and pawing of each little hoof.
As I drew in my head, and was turning around,
Down the chimney St. Nicholas came with a bound.
He was dressed all in fur, from his head to his foot,
And his clothes were all tarnished with ashes and soot;
A bundle of Toys he had flung on his back,
And he look’d like a pedlar just opening his pack.
His eyes–how they twinkled! his dimples how merry!
His cheeks were like roses, his nose like a cherry!
His droll little mouth was drawn up like a bow,
And the beard of his chin was as white as the snow;
The stump of a pipe he held tight in his teeth,
And the smoke it encircled his head like a wreath;
He had a broad face and a little round belly,
That shook when he laughed, like a bowlful of jelly.
He was chubby and plump, a right jolly old elf,
And I laughed when I saw him, in spite of myself;
A wink of his eye and a twist of his head,
Soon gave me to know I had nothing to dread;
He spoke not a word, but went straight to his work,
And fill’d all the stockings; then turned with a jerk,
And laying his finger aside of his nose,
And giving a nod, up the chimney he rose;
He sprang to his sleigh, to his team gave a whistle,
And away they all flew like the down of a thistle.
But I heard him exclaim, were he drove out of sight,
“Happy Christmas to all, and to all a good night.”
Clement Clarke Moore (1823)
Una Visita di San Nicola
Era la vigilia di Natale, quando, attraverso tutta la casa
Nessuno si muoveva, nemmeno un topolino che l’ha invasa;
Le calze, con cura sul camino sono appese,
Sperando che San Nicola ci porti le sorprese;
I bambini sono tutti rannicchiati nel letto accogliente,
Sognando, sopra le loro testine, dolcezze succulente;
La mamma col fazzoletto, io col mio cappello in testa,
Placidi, a un lungo sonno invernale, ci si appresta.
Quand’ecco, un tramestio fa tutti sobbalzare,
Io scatto dal letto per vedere che può capitare.
Sono andato alla finestra come un raggio,
Apro le persiane ed scosto il tendaggio.
La luna, abbandonata su un guanciale di neve,
di chiara luce gli oggetti la di fuori imbeve,
Quando, con grande sorpresa, mi appare una visione,
Tirata da otto renne, una slitta di mini dimensione,
Con un piccolo vecchio, vispo e giocondo, vola
Lo capisco in un attimo: quello è san Nicola!
Più rapide di un volo d’aquila che per il cielo suona,
Fischiando e gridando per nome le sprona;
“Dai Gemma!, Dai Ballerina! Dai Attaccabrighe e Guizzante!
Su Astro!, Su Cupido! Su Tuono e Fulminante!
Superate il balcone! Saltate quel crocevia!
Ed ora balzate! Balzate! Balzate tutti via!”
Come una foglia morta in una tempesta di gelo,
Davanti ad un ostacolo salgono in cielo,
Così veloce sopra la casa vola,
Con la slitta piena di giochi c’è San Nicola.
Un attimo, poi sento venir dal tetto,
l’impennarsi e il raspare di ogni zoccoletto.
Appena mi volto per guardare attorno,
Di San Nicola, giù dal camino, c’è il ritorno.
Porta una gran pelliccia, dai piedi alla testa,
sono tutte brunite di fumo e di cenere le vesta
si butta sul dorso un sacco di giochini,
fa pensare a un furfante che rientra coi bottini.
Occhi scintillanti, fossette maliziose!
Il naso una ciliegia le guance sono rose!
Ha la bocca atteggiata a un sorriso costante,
la barba è bianca come la neve brillante,
Il bocchino della pipa stretto fra i denti,
E il fumo l’incorona con volute ascendenti;
Un bel faccione tondo la zazzera arruffata,
La pancia sembra gelatina che danza a ogni risata.
E’ un allegro vecchio elfo, grassottello e paffuto,
E come l’ho guardato m’è sfuggito un saluto;
Scuote la testa e mi fa l’occhiolino
Per dirmi che non devo temere quell’omino;
Quindi, fa il suo lavoro veloce, senza aprir bocca,
finché ogni calza è piena che quasi non trabocca,
Poi «Fa’ silenzio!», ammonisce col paffuto ditino,
E con un cenno del capo sale su per il camino;
Salta sulla slitta fischiando alle le renne,
E vola via veloce, così come venne.
Mentre guida la slitta, io lo sento dire vitale,
«A tutti Buona Notte! E a voi tutti Buon Natale»
Traduzione di Mario Maria Molinari
Ma dove abita Babbo Natale?
Per San Nicola si hanno dati storici è nato a Patara in Licia l’attuale Turchia è vissuto a Myra sulla costa dell’Anatolia e le sue spoglie dimorano nella Basilica di San Nicola a Bari.
Nella sua versione moderna abita sempre al Polo Nord, ma cambia Stato a seconda dei vari paesi: Negli Stati Uniti si afferma che abiti in Alaska dove ha due indirizzi: North Polar – Santa Claus, P.O. Box 56799 North Pole, Alaska 99705-1799 oppure North Polar – Santa Claus, P.O. Box 56099; North Pole, Alaska 99705-1099( per ricevere una lettera di risposta e il certificato di Santa Claus bisogna inviare 5 $ e una busta affrancata con scritto l’indirizzo di ritorno).
Nel Canada si crede che abiti nel nord del Paese indirizzo postale: Santa Claus, North Pole, HOH OHO, Canada;
In Europa abita nel villaggio di Korvatunturi il Lapponia il suo indirizzo è Babbo Natale(“Joulupukki” in finlandese), Joulupukin Pajakylä, 96930 Napapiiri, Finlandia, E-mail: santa.claus@santaclausoffice.fi.
Altre tradizioni lo vogliono nella provincia svedese della Dalecarlia altri in Groenlandia.
Un discorso a parte vale per la tradizione Ortodossa dove Babbo Natale è identificato con San Basilio che porta i regali il primo giorno dell’anno, che è la sua festa, ed abita a Cesarea in Cappadocia, attuale Kaysery.
Da Wikipedia
Chi porta i doni di Natale nel Mondo?
Europa e Nord America: in Europa e Nord America, di solito, Babbo Natale e Santa Claus coincidono, anche se in alcuni paesi possono variare il nome, alcune caratteristiche, la data di ‘consegna’ dei doni ed, in qualche caso, anche l’identità stessa di chi li porta.
· Albania: Babadimri
· Armenia: Gaghant Baba
· Austria: Christkind (“Gesù Bambino”)
· Belgio: Sinterklaas
· Bosnia Erzegovina: Deda Mraz
· Bulgaria: Dyado Koleda
· Canada: Santa Claus; Père Noël (“Babbo Natale”)
· Repubblica Ceca: Svatý Mikuláš (“San Nicola”); Ježíšek (diminutivo di Ježíš (“Gesù”))
· Danimarca: Julemanden
· Estonia: Jõuluvana
· Fær Øer:Jólamaður
· Finlandia: Joulupukki
· Francia: Père Noël (“Babbo Natale”); Père Noël è la forma più comune nei paesi in cui si parla il francese
· Germania: Weihnachtsmann (“L’Uomo di Natale”); Christkind nelle regioni più meridionali
· Gran Bretagna: Father Christmas; Santa Claus
· Grecia: ????? ?as???? (“San Basilio”)
· Irlanda: Daidí na Nollaig
· Italia: Il Bambin Gesù; Babbo Natale; La Befana; Santa Lucia, San Nicola da Bari
· Islanda: Jólamaður
· Liechtenstein: Christkind
· Lituania: Kaledu Senelis
· Malta: San Niklaw
· Paesi Bassi e Fiandre: Sinterklaas (arriva la sera del 5 dicembre)
· Norvegia: Julenissen
· Polonia: Swiety Mikolaj / Mikolaj (“San Nicola”); Gwiazdor in alcune regioni
· Portogallo: Pai Natal (“Babbo Natale”)
· Romania: Mos Craciun (“Babbo Natale”); Mos Nicolae (“Babbo Nicola”)
· Russia: ??? ????? (Died Maroz “Nonno Gelo”)
· Serbia: Deda Mraz
· Spagna: Los Reyes Magos (“I Re Magi”)
· Stati Uniti: Santa Claus; Kris Kringle; Saint Nicholas o Saint Nick (“San Nicola”)
· Svezia: Jultomten
· Svizzera: Christkind
· Turchia: Noel Baba (“Babbo Natale”)
· Ungheria: Mikulás (“Nicola”); Jézuska o Kis Jézus (“Gesù Bambino”) America Latina
Di solito Babbo Natale in America Latina si chiama Papá Noel, ma ci sono alcune piccole differenze tra i vari paesi.
· Argentina: Papá Noel
· Brasile: Papai Noel
· Cile: Viejito Pascuero
· Colombia: Niño Dios (“Gesù Bambino”)
· Messico: Santa Claus; Niño Dios (“Gesù Bambino”); Los Reyes Magos (“I Re Magi”)
Estremo Oriente
In Estremo Oriente, in particolare nei paesi che hanno adottato i costumi occidentali, si festeggia il Natale non in senso cristiano ma integrando alle religioni orientali tradizioni simili sui portatori di doni dell’Occidente.
· Corea: Santa Claus 산타 클로스
· Giappone: Santa Claus サンタクロース
· Taiwan: una derivazione di Santa Claus chiamata 聖誕老人 o 聖誕老公公 (“Vecchio Natale”)
Africa e Medio Oriente
Le popolazioni cristiane dell’Africa e del Medio Oriente che celebrano il Natale, in generale, riconoscono le tradizioni dei paesi europei da cui hanno importato la festività, di solito tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Anche i discendenti dei coloni che abitano ancora in quei luoghi seguono le tradizioni dei loro antenati
· Iran: Baba Noel
· Egitto: Papa Noël
· Sudafrica: Sinterklaas; Santa Claus